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null Online il Rapporto biennale sull'attività del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

Europa — 24.09.19

Online il Rapporto biennale sull'attività del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

La relazione fornisce una panoramica su quanto realizzato globalmente a livello di Unione europea con l’utilizzo del fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

Pubblicata dalla Commissione europea la Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle attività del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nel 2017 e nel 2018 e il relativo allegato COM(2019) 415 final che fornisce una panoramica su quanto realizzato globalmente a livello di Unione europea con l’utilizzo del fondo.

Il Feg, istituito nel 2007, è uno strumento attraverso il quale l'Unione europea mette a disposizione degli Stati membri fino a 150 milioni di euro all'anno per fornire un aiuto mirato e limitato nel tempo a lavoratrici e lavoratori in esubero e a lavoratrici e lavoratori autonomi che abbiano cessato l'attività per la globalizzazione, per il persistere della crisi o per una nuova crisi con impatti rilevanti sull'economia locale, regionale o nazionale.

Tre i punti principali evidenziati dal Rapporto sulle attività e i risultati del Feg negli anni 2017 e 2018:

- 13 le domande, presentate da 10 Stati membri, per 41 milioni di euro, destinati a 12.896 lavoratori e 1.155 giovani che non lavorano e non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione. Il maggior numero di lavoratori apparteneva al settore dei macchinari/delle apparecchiature, seguito da quelli del commercio al dettaglio e del trasporto aereo.

- 15 le decisioni1 di mobilitazione dei finanziamenti del Feg adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio, per un importo totale di 45,5 milioni di euro a sostegno di 14.517 beneficiari

- 23 i casi di intervento Feg adottati tra il 2014 e il 2016, di cui hanno riferito gli Stati membri. I risultati registrano un aumento rispetto al periodo 2015-2016 e mostrano che il 60 % dei lavoratori che hanno partecipato alle misure hanno trovato un nuovo lavoro entro la fine del periodo di attuazione. Nel periodo 2015-2016, soltanto il 47 % dei lavoratori assistiti aveva trovato un nuovo lavoro. Sono stati riscontrati tassi di reinserimento particolarmente elevati nei seguenti casi: Volvo Trucks (Svezia) 84 %, Broadcom (Finlandia) 84 %, Aleo Solar (Germania) 81 %, e PWA International (Irlanda) 79 %.

 

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